COMPENSARE LE CARENZE ALIMENTARI CON INTEGRATORI VITAMINICI DEL GRUPPO B
In Italia i vegetariani costituiscono oltre il 6 per cento della popolazione. Quasi un terzo (31 per cento) ha scelto questo stile alimentare per rispetto degli animali, un quarto (24 per cento) per motivi di salute, il rimanente 9 per cento per tutelare l’ambiente.
L’alimentazione vegetariana ha un impatto positivo sulla salute: diminuisce i rischi di ipertensione, di diabete di tipo 2, riduce i livelli di colesterolo, incidendo soprattutto sui valori di LDL, il colesterolo cattivo, e riduce il peso corporeo, principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
“Non sono però tutte rose e fiori” - afferma Diana Scatozza, medico farmacologo e specialista in Scienza dell’Alimentazione “Un famoso studio inglese, su un campione di 65 mila soggetti, ha rilevato un aumento del 30 per cento del rischio di fratture nei vegetariani e una carenza patologica di vitamina B12.” La carenza di vitamina B12 è associata a disturbi neurologici e all’aumento dell’aterosclerosi, cioè dei danni alla circolazione responsabili del rischio di malattie cardiache. “Sembra un paradosso, ma è così. Lo sostengono anche i risultati di un’indagine condotta in Austria, l’Austrian Health Interview Survey, nell’ambito di uno studio che ha valutato lo stile di vita di 1.320 soggetti, compresi alcuni fattori che potessero abbassare o aumentare il rischio di determinate malattie. Di questi soggetti, 330 erano vegetariani, 330 mangiavano carne con un consumo elevato di frutta e verdura, 300 mangiavano poca carne e, infine, 330 soggetti seguivano un’alimentazione ricca di carne. I risultati hanno evidenziato che i vegetariani hanno uno stile di vita più corretto, sono più attivi fisicamente, fumano meno e bevono meno alcol, ma hanno un aumento di attacchi cardiaci rispetto a chi segue un’alimentazione ricca di carne”, conclude Scatozza.
E’ fondamentale prendere misure preventive per assicurare un apporto adeguato di vitamina B12, ricorrendo al consumo regolare di integratori fin da bambini: gli stati carenziali di questo gruppo vitaminico possono infatti ridurre il potenziale di crescita staturale, ma sono anche in grado di causare danni irreversibili sullo sviluppo cognitivo e psichico. La disponibilità di opportuni integratori alimentari può consentire di prevenire il rischio di deficit nel pieno rispetto dei presupposti della dieta vegetariana.