I neonatologi sulla vicenda del neonato deceduto a Brescia - Ippocraterosa

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I neonatologi sulla vicenda del neonato deceduto a Brescia

L’informazione adeguata gioca un ruolo fondamentale
Il clamore mediatico sorto dalla vicenda del piccolo Paolo, nato gravemente pretermine e deceduto agli Spedali Civili di Brescia, può mortificare e scoraggiare il personale sanitario, che opera in condizioni gravose e coinvolgenti dal punto di vista emotivo.
La Società Italiana di Neonatologia reputa necessaria un'informazione adeguata, che non generi impressioni sbagliate, oltreché insicurezza e rabbia ingiustificata nei genitori di questi piccolissimi e fragili pazienti. Un neonato di peso inferiore al chilo è estremamente vulnerabile e le epidemie nelle Terapia Intensiva Neonatali sono oggi eventi ineluttabili; l'impegno quotidiano del personale nel tentativo di ridurle è sempre al massimo, ma non è possibile annullarle. Essere indagati per omicidio colposo per la morte, ancorché dolorosa, di un neonato di questo peso, che necessita cure intensive, è una cosa difficilmente accettabile, anche se è un atto dovuto a garanzia degli interessati.
L'Italia è tra i primi Paesi al mondo per la bassa mortalità, ma dobbiamo essere consapevoli che se si tratta di piccoli pazienti in condizioni critiche e che il rischio è altissimo. Tuteliamo il diritto alla salute, ma non creiamo false aspettative che possano innescare reazioni sbagliate e pericolose contro i medici, annullando il patrimonio di motivazione del personale sanitario.
Martina Serra
Pubblicato il 17 agosto 2018

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