Un Comitato per i pazienti con malattie intestinali - Ippocraterosa

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Un Comitato per i pazienti con malattie intestinali

Si è costituito a Roma il Comitato per la sindrome dell'intestino irritabile (Ibscom), nell'intento di mettere a conoscenza dell'opinione pubblica, ma soprattutto delle autorità sanitarie, i risvolti di una patologia molto diffusa in Italia e  che nelle sue manifestazioni più gravi incide negativamente sulla qualità della vita di coloro che ne soffrono.
La senatrice Emanuela Baio, vicepresidente del Comitato, ne ha illustrato le modalità operative. Si tratta di perseguire alcuni punti di un documento che è anche un Manifesto dei diritti di questi pazienti, come assicurare nel territorio dei percorsi appropriati per una diagnosi precoce e nelle forme gravi per poter usufruire delle ultime cure farmacologiche a carico del Servizio sanitario nazionale.
Una cattiva alimentazione, poca attività fisica, lo stress, ma anche una predisposizione genetica sono tutti fattori di rischio. L'altro pericolo è che i dolori di un colon irritabile possono coprire i sintomi di patologie ben più serie, come un tumore, ritardandone la diagnosi. Sottovalutata anche da chi la vive in forma ricorrente, la cosiddetta “colite” viene quasi sempre diagnosticata tardi, quando ormai è “cronica”. Solo il 5 per cento dei pazienti si rivolge a un gastroenterologo dopo i primi sintomi. La maggior parte cura i dolori addominali, la stipsi o la diarrea rivolgendosi prima al farmacista e poi al medico di base. La tendenza è di fare ricorso a più rimedi, dai prodotti naturali a quelli di banco, un “fai da te” solo momentaneamente efficace e talvolta dannoso.
Per curare invece le forme severe di sindrome intestino irritabile oggi sono disponibili terapie ad azione mirata che dovrebbero essere dispensate gratuitamente, sia pure con la prescrizione di uno specialista.
Giancarlo Sansoni
Pubblicato il 14 febbraio 2017
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