16 Ottobre, Giornata dell’alimentazione

Quasi 1 persona su 10 nel mondo è malnutrita, una percentuale in aumento negli ultimi anni e con incidenza maggiore nelle aree più critiche: Africa centrale, orientale e sub-sahariana. Mentre in Africa crescono i decessi per denutrizione, nei Paesi ad alto reddito aumenta l’obesità: due facce della stessa medaglia – la malnutrizione. Secondo il Global Report on Food Crises 2025, quasi 300 milioni di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare acuta; 170 milioni si trovano in Africa e l’Africa Orientale è tra le zone più colpite, con 61,6 milioni di persone spinte verso la fame da siccità, conflitti e crisi economiche. Inoltre, nel continente africano, 45% delle morti infantili è collegato alla malnutrizione e oltre 4 milioni di donne incinte risultano malnutrite.  

In Italia, invece, ogni famiglia spreca in media 27–32 kg di cibo all’anno – circa 600 grammi a settimana, la quantità che sfamerebbe per un giorno un bambino tra i 6 e i 10 anni in Africa – a ricordare che il problema non è la produzione ma la distribuzione e la capacità dei sistemi di prevenire e assorbire gli shock. 


Dall’indagine IPSOS per Amref 2025 “Africa e Salute: l’opinione degli italiani” emerge che, pensando ai problemi sanitari del continente africano, per il 62% degli intervistati la malnutrizione è la priorità su cui concentrare gli aiuti, un orientamento trasversale alle generazioni che chiede coerenza nelle scelte. Dati i recenti tagli alla cooperazione internazionale, la capacità di prevenire e rispondere alle crisi alimentari risulta compromessa: servono impegni pluriennali, prevedibili e svincolati dall’emergenza per rafforzare i sistemi locali e garantire continuità a programmi di nutrizione, salute e resilienza climatica.

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