In italia sempre più pazienti scelgono la medicina rigenerativa per finalità estetiche contro l’invecchiamento
La parola più ricercata oggi in chirurgia e medicina estetica è “rigenerativa”, il cui significato allude al rinnovamento cellulare. Questo tipo di approccio permette di agire sulla qualità della pelle sostituendo le cellule vecchie con altre reperite nel paziente stesso e perciò definite “autologhe”.
“La pelle invecchia secondo un processo naturale, inevitabile, infatti parliamo di “crono aging”. Inconsapevolmente, però, siamo anche noi ad accelerare questo fenomeno con cattive abitudini, per esempio quando ci esponiamo al sole in modo eccessivo e senza protezione (foto-aging), oppure quando ci rendiamo schiavi del fumo di sigaretta” sottolinea il dr De Sio, chirurgo plastico, già Direttore (UOC) presso l’istituto IDI-IRCSS a Roma.
La medicina rigenerativa è ecologica, perché si avvale di cellule reperite nel nostro stesso organismo, il che evita qualsiasi rischio di intolleranze e/o allergie. E’ inoltre mini-invasiva e “ambulatoriale” perché consente al paziente di ritornare alla abituale vita sociale e lavorativa il giorno stesso dell’intervento o, al massimo, il giorno dopo. Il dr. De Sio descrive le metodiche utilizzate nel corso della sua attività come interventi singoli o, meglio ancora, combinati tra loro secondo un protocollo ormai consolidato da anni di esperienza.
- Micro-innesti di componenti naturalmente presenti nella cute.
La prima metodica descritta consiste nel prelievo dal derma di micro-frammenti di cute contenenti “progenitori” delle cellule invecchiate e/o usurate; gli stessi vengono posizionati all’interno di una capsula e poi centrifugati. Si ottiene così un prodotto finale che sarà successivamente infiltrato con micro- aghi da mesoterapia nelle aree danneggiate. Anche il lipofilling rientra in questa categoria, l’intervento consiste nel prelievo di grasso poi purificato, filtrato, omogeneizzato e quindi infiltrato.
- Microneedling.
Mentre nei due casi precedenti viene descritta una rigenerazione “biologica”, il microneedling comporta una rigenerazione “meccanica”.
Viene impiegato uno strumento che, avvalendosi di un software, regola movimento e velocità di una tip monouso costituita da una serie di aghi molto piccoli. Lo scopo è ottenere delle micro-abrasioni della cute (invisibili all’occhio) che scatenano un’azione di riparazione tissutale tramite la produzione di nuovo collagene che migliora l’entità delle rughe sottili e delle macchie cutanee.
- PRP, Plasma Ricco di Piastrine.
Si esegue un prelievo di sangue (da 20cc a 50cc) che viene anch’esso centrifugato per selezionare e isolare le piastrine. Queste contengono delle proteine definite “fattori di crescita” che, una volta infiltrati, nutrono e stimolano i componenti del derma favorendone la rigenerazione.
Esiste una sinergia tra le metodiche e i risultati degli interventi non sono immediati ma visibili a partire da 1-2 mesi dal primo, con miglioramenti progressivi.